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Proteggi te stesso

 

La tua salute

Con la prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale difendi la tua salute e aiuti a star bene anche chi ami e chi sta con te.

 

La tua libertà

La tua libertà è la libertà di scegliere, di realizzare i tuoi desideri e di vivere pienamente la tua vita sessuale. Non può esistere senza una corretta informazione sul comportamento da tenere durante i rapporti sessuali e una completa conoscenza dei rischi che corri quando non pensi alla prevenzione delle malattie. Due punti per due obiettivi: la tua piena libertà sessuale e il rispetto di chi la condivide con te.

 

La conoscenza della tua sessualità

Non puoi credere che la tua sessualità te la possano insegnare gli amici, con i racconti delle loro esperienze, o il web, che ti continua a mandare flash di immagini e situazioni che spesso non hai nemmeno richiesto. Impara a conoscere i segnali nuovi che manda il tuo corpo, decifrali e arricchisci la tua sensibilità. Osserva i tuoi cambiamenti, capisci cosa è frutto della tua esperienza e cosa invece dei pregiudizi e delle fantasie che avevi prima di sviluppare la tua sessualità. Vivi con gioia la tua libertà.

 

L’informazione sulla tua vita sessuale

Hai delle domande, dei dubbi, delle curiosità, devi chiedere dei consigli sulla tua vita sessuale? Rivolgiti a chi può darti una risposta professionale. Non startene con informazioni incomplete e scorrette o con inutili ansie. Fai domande al nostro esperto, il Dottor Maurizio Bini, cliccando qui .

Sai che dove vivi ci sono i consultori familiari, cerca su Internet quelli più vicini a te e rivolgiti a loro senza alcun timore. Troverai esperti che ti ascolteranno come si ascolta un adulto e capiranno con te se devi parlare con un medico – un ginecologo, un andrologo, un sessuologo – o con uno psicologo.

Non accontentarti delle risposte fai-da-te, non lo faresti per gli altri aspetti della tua vita. Perché farlo per la tua vita sessuale?

 

Le Malattie a Trasmissione Sessuale

Le Malattie a Trasmissione Sessuale sono malattie che una persona passa all’altra durante un rapporto sessuale. Ricordiamo almeno le più note: la Clamidia, la gonorrea, le epatiti virali, l’herpes genitale (Hsv), il virus del papilloma umano (Hpv), la sifilide, il Trichomonas e il virus dell’immunodeficienza umana (Hiv/Aids).

 

Indicazioni valide per ridurre il rischio di contrarre le Malattie a Trasmissione Sessuale

Astinenza

La via più sicura ,meno percorribile e di certo la meno piacevole è quella di non avere rapporti sessuali.

 

Vaccinazioni

Le infezioni da virus dell’epatite A e dell’epatite B e da virus del papilloma umano Hpv si prevengono in modo sicuro e molto efficace con la vaccinazione.

La vaccinazione anti-epatite B è assolutamente necessaria e obbligatoria in Italia dal 1990

 

Monogamia

Se sei convinto di avere rapporti sessuali con una sola persona e che anche lei sarà strettamente fedele allo stesso impegno, avete un’ottima soluzione per ridurre il contagio da Malattie a Trasmissione Sessuale. Dovete tutti e due verificare di non avere nessuna infezione al momento in cui scegliete una relazione monogamica (di coppia chiusa) e dovete fare gli opportuni esami per esserne certi.

Questa scelta va sempre verificata con il partner e richiede una assoluta onestà da parte della coppia.

 

Riduci il numero dei partner sessuali

Ridurre il numero di persone con cui si hanno rapporti sessuali comporta una riduzione del rischio di contrarre Malattie a Trasmissione Sessuale. E’ importante che, sia tu che le persone con cui hai rapporti sessuali, facciate regolarmente gli esami e curiate la vostra salute. E’ bene informare i tuoi partner del tuo stato di salute e puoi chiedere che gli altri informino te del loro stato di salute, anche se una eventuale rassicurazione non elimina completamente il rischio.

 

Usa il Preservativo

L’uso corretto e abituale del preservativo è il modo migliore per evitare le malattie a trasmissione sessuale.

Usa sempre il preservativo quando fai del sesso vaginale, orale o anale.

 

Usa i Lubrificanti Vaginali e Anali

L’uso dei lubrificanti, particolarmente nella penetrazione anale, previene la rottura del preservativo e, riducendo i rischi di piccole lesioni dei tessuti, diminuisce il rischio delle infezioni, fra cui l’Hiv.

I lubrificanti devono essere dei prodotti idonei, che non provochino danneggiamento dei preservativi (ad esempio lubrificanti oleosi come creme per le mani, vaselina, Crisco) e non irritino le mucose degli organi interessati dalla penetrazione.

 

Fai i Test Diagnostici

Essere a conoscenza di avere una Malattia a Trasmissione Sessuale è il modo migliore per interrompere la catena delle infezioni. Chiedi al tuo medico o al tuo consultorio di farti fare gli esami raccomandati per la diagnosi delle Malattie a Trasmissione Sessuale. Completa, con una visita medica accurata ,la ricerca degli altri aspetti che non sono individuabili dalle analisi. Parla al medico senza inutili pudori dei rapporti sessuali che hai avuto. Chiedi al tuo partner di fare lo stesso.

Devi informare il partner della tua condizione di salute. Se risultasse che hai una infezione, devi curarti e impegnarti perché anche il tuo partner si curi. Solo così interromperai il circuito delle successive infezioni reciproche.

Chiedi sempre informazioni al tuo Medico, a un Consultorio o a un Centro contro le Malattie Infettive e Veneree (Centri contro le Malattie a Trasmissione Sessuale, Centri Dermo-Sifilopatici)

 

Clamidia, Micoplasma e Ureaplasma

Cosa è l’infezione da Clamidia, Micoplasma e Ureaplasma?

Le infezioni da Clamidia (Chlamydia trachomatis) , Micoplasma (Mycoplasma genitalium) e Ureaplasma (Ureaplasma urealyticum) sono Malattie a Trasmissione Sessuale che colpiscono sia gli uomini che le donne. Sono molto simili fra di loro e non curarle può causare danni seri e permanenti al sistema riproduttivo della donna, rendendole difficile o impossibile avere figli. La più comune e forse più pericolosa è la infezione da Clamidia

 

Come si diffonde l’infezione da Clamidia

Chiunque abbia una infezione da Clamidia può infettare il partner con rapporti sessuali vaginali, anali o orali. Se il partner infetto è un uomo, può trasmettere l’infezione indipendentemente dall’eiaculazione. Anche se l’infezione è stata curata nel passato ed è guarita, un rapporto sessuale non protetto con un partner infetto può riportare la malattia.

 

Rischio di un’infezione da Clamidia

Ogni rapporto non protetto (vaginale, anale o orale) può trasmettere la Clamidia. I giovani con una attiva vita sessuale, sia eterosessuale che omosessuale, sono più a rischio di infezione degli adulti, sia per ragioni comportamentali che per fattori biologici. Le giovani donne sotto i 25 anni devono chiedere al loro medico di verificare se presentano i sintomi della Clamidia. Se il risultato del test è positivo il partner deve essere informato e deve curarsi contemporaneamente con chi ha fatto il test, per evitare di reinfettarsi a vicenda.

 

Sintomi dell’infezione da Clamidia

La clamidia molto spesso non dà nessun sintomo. Ma i danni a carico dell’apparato riproduttivo della donna possono essere comunque molto gravi.

I sintomi più comuni sono, sia nell’uomo che nella donna, perdite anormali dai genitali e bruciore facendo la pipì. Se l’infezione è rettale le perdite si manifestano a livello dell’ano, che può essere dolorante e può sanguinare.

 

Come mi posso proteggere dalla Clamidia?

La riduzione del rischio di contagio daClamidia si ottiene con

  • una relazione di coppia duratura nel tempo e strettamente monogamica (coppia chiusa) per i due partner,
  • un semplice test che verifichi la negatività di entrambi
  • un uso corretto del preservativo ogni volta che fai sesso.

 

Gonorrea

Cosa è la Gonorrea

La gonorrea (o scolo) è una Malattia a Trasmissione Sessuale che colpisce sia gli uomini che le donne. E’ molto comune fra i 15 e i 24 anni. Può colpire i genitali, il retto e la gola. Non curarla può causare gravi danni alla salute. La cura va prescritta dal medico e seguita con molta attenzione, perché esistono molti casi di gonorrea resistente agli antibiotici.

 

Come si diffonde la Gonorrea

Chiunque abbia la gonorrea può infettare il partner con rapporti sessuali vaginali, anali o orali.

Se il partner infetto è un uomo, può trasmettere l’infezione indipendentemente dall’eiaculazione. Anche se l’infezione è stata curata nel passato ed è guarita, un rapporto sessuale non protetto con un partner infetto può riportare la malattia.

 

Rischio di Gonorrea

Ogni rapporto non protetto (vaginale, anale o orale) può trasmettere la Gonorrea. Il Medico, al quale si deve parlare con onestà e precisione, indicherà i test da eseguire per individuare se siete infetti dal batterio della gonorrea. Anche i ragazzi che hanno rapporti omosessuali, visto che la gonorrea si trasmette anche per via anale e orale, devono farsi controllare con frequenza. Se la diagnosi è positiva il partner deve essere informato e deve curarsi contemporaneamente con chi ha fatto il test per evitare di reinfettarsi a vicenda.

 

Sintomi della Gonorrea

La gonorrea molto spesso non dà nessun sintomo, particolarmente nella donna. Ma le complicazioni dovute all’infezione non curata possono essere molto gravi.

I sintomi più comuni sono, sia nell’uomo che nella donna, perdite anormali dai genitali, bruciore e dolore facendo la pipì e, nella donna, sanguinamento nel periodo intermedio del ciclo. Le perdite possono essere delle secrezioni di muco e pus (scolo) dalla vagina e dall’uretra (ultimo tratto delle vie urinarie). Se l’infezione è rettale le perdite si manifestano a livello dell’ano, che può essere dolorante e può sanguinare. Possono verificarsi prurito anale e movimenti intestinali dolorosi.

 

Come mi posso proteggere dalla Gonorrea?

La riduzione del rischio di contagio da gonorrea si ottiene con

  • una relazione di coppia duratura nel tempo e strettamente monogamica per i due partner, dopo
  • una verifica che entrambi abbiano fatto il test e siano risultati negativi per la gonorrea;
  • l’uso corretto del preservativo ogni volta che fai sesso.

 

Epatiti Virali

Cosa sono le Epatiti Virali

L’epatite virale è un’infezione virale che colpisce il fegato ed è causata da vari virus. I tipi più comuni di epatite virale sono l’epatite A, l’epatite B e l’epatite C. Presentano sintomi simili, ma si diffondono in modo diverso e hanno degli sviluppi di gravità differente.

 

Epatite A

Cosa è l’Epatite A

L’epatite A è una malattia acuta che può avere un decorso da qualche settimana a diversi mesi. Abitualmente la guarigione è completa. E’ il più comune tipo di epatite riportato in Italia dove la malattia è endemica (cioè costantemente frequente) soprattutto nelle regioni meridionali. E’ presente in tutto il mondo, soprattutto in America Centrale, Sud America, Africa, Medio Oriente, Asia e Pacifico Occidentale.

 

Come si diffonde l’Epatite A

L’epatite A si diffonde ingerendo materiale infetto di origine fecale, cibo e bevande contaminati o tracce di feci nei rapporti sessuali. La norma di lavarsi sempre bene le mani dopo essere andati in bagno previene la diffusione dell’infezione fra una persona e l’altra. I rapporti orali con contatto con la zona anale del partner infetto sono altamente rischiosi.

 

La prevenzione dell’Epatite A

L’epatite A si previene con la vaccinazione. La vaccinazione è raccomandata in tutti i bambini, nei viaggiatori (per i rischi igienici che possono incontrare) e nelle persone con una vita sessuale a rischio. Chiedete al Medico di fare il test per sapere se avete già la protezione immunitaria contro l’epatite A, che può derivare dagli anticorpi dovuti ad una infezione guarita nel passato o ad una vaccinazione fatta in età infantile di cui non avete il ricordo. Nel caso contrario, fate le due dosi di vaccino per evitare ogni rischio. Intanto mantenete l’abitudine di lavarvi attentamente le mani con acqua e sapone.

 

Sintomi dell’Epatite A

L’epatite A può anche non dare alcun sintomo. L’esame del sangue indica l’eventuale contagio subìto e la condizione di salute della persona che è stata infettata.

I sintomi possono includere febbre, nausea, vomito, perdita di appetito, stanchezza, urine molto scure, feci di colore grigiastro, dolore addominale, dolori articolari, ingiallimento degli occhi e della pelle (ittero).

 

Epatite B

Cosa è l’Epatite B

L’epatite B è una malattia del fegato causata dal HBV (Virus dell’epatite B umana).

La storia naturale dell’infezione da HBV varia a seconda dell’età in cui si acquisisce l’infezione.

Più del 90% delle persone infettate da HBV sono in grado di eliminare il virus in sei mesi. In questo caso il virus HBV ha quindi determinato una infezione acuta che tuttavia non è suscettibile di cronicizzazione. Il restante 10% circa di persone contagiate non è in grado di debellare completamente il virus e va incontro quindi ad una epatite a lungo termine o cronica. Per le infezioni acquisite in età infantile le proporzioni sono invertite con un rischio di quasi il 90% di cronicizzazione. L’evoluzione cronica di tale malattia può portare a serie complicanze come la fibrosi, la cirrosi, l’insufficienza epatica e il tumore del fegato.

 

Come si diffonde l’Epatite B

L’epatite B è una malattia del fegato causata dal HBV (Virus dell’epatite B umana). Il virus viene trasmesso attraverso fluidi corporei quali sangue, liquido seminale e secrezioni vaginali. Le cause più frequenti di contagio da parte del virus HBV sono:

  • rapporti sessuali non protetti;
  • condivisione di rasoi e spazzolini da denti;
  • condivisione di siringhe che dovrebbero essere monouso.

L’epatite B può inoltre essere trasmessa dalla madre al nascituro durante il parto.

La via di trasmissione più frequente è quella sessuale, il virus dell’epatite B è da 50 a 100 volte più infettivo dell’Hiv (il virus che causa l’Aids).

 

La prevenzione dell’Epatite B

L’epatite B si previene con la vaccinazione. La vaccinazione è raccomandata per tutte le persone che hanno una vita sessuale attiva. In particolare devono vaccinarsi tutti coloro che hanno molti partner sessuali, che hanno delle Malattie a Trasmissione Sessuale e chi ha un partner infetto. Chiedete al vostro Medico la prescrizione del vaccino e il calendario delle tre dosi di somministrazione.

 

Sintomi dell’Epatite B

L’epatite B può anche non dare alcun sintomo.

La maggior parte delle persone con epatite B, sia nella forma acuta che in quella cronica, è asintomatica (cioé non manifesta segni nella persona infetta). Nel caso di una epatite B sintomatica si può avere una serie di sintomi poco specifici come debolezza, febbre, perdita di appetito, nausea, dolore muscolare, dolore addominale.Un segno tipico di epatite è l’ittero (cioè un colorito giallastro della cute e delle sclere oculari).

L’esame del sangue indica l’eventuale contagio subìto e la condizione di salute della persona che è stata infettata.

 

Epatite C

Cosa è l’Epatite C

L’epatite C è una malattia del fegato causata dal virus HCV (Virus dell’epatite C umana). La via di trasmissione è quella del contatto diretto con il sangue di qualcuno già infettato dal virus. L’epatite C può sia non dare alcun sintomo, che manifestarsi come una malattia acuta, di breve durata, nel corso di sei mesi dall’infezione. Può presentarsi come una malattia molto lieve o addirittura richiedere il ricovero in ospedale.

Nel 75-85% dei casi la malattia diventa cronica e porta a gravi danni del fegato, alla cirrosi ed al cancro del fegato.

 

Come si diffonde l’Epatite C

L’epatite C si diffonde quando il sangue di una persona infetta entra in contatto con il sangue di una persona sana. Questo può avvenire ad esempio con lo scambio di siringhe infette, usate per iniettarsi delle droghe.

La via di trasmissione sessuale è maggiormente frequente in persone che hanno molti partner sessuali, hanno già altre Malattie a Trasmissione Sessuale o l’Hiv (data la maggiore fragilità della mucosa rettale e l’abbassamento delle difese immunitarie, il maggior rischio di contagio lo presentano gli uomini che hanno rapporti omosessuali e che sono Hiv positivi).

 

La prevenzione dell’Epatite C

L’epatite C si previene evitando di:

  • condividere siringhe per iniettarsi droghe, steroidi e altre sostanze;
  • utilizzare oggetti personali di altri, come rasoi, forbicine, spazzolini da denti che possono contenere tracce di sangue infetto;
  • farsi tatuare o farsi dei piercing in studi non autorizzati, che non utilizzino strumenti sterili.

Devono fare il test dell’epatite C, con la frequenza consigliata dal Medico, coloro che:

  • sono soliti iniettarsi droghe o altre sostanze, o che lo hanno fatto nel passato;
  • hanno esami del fegato anormali o hanno una malattia del fegato;
  • sono in emodialisi, cioè che hanno gravi disfunzioni dei reni e devono ricorre a una terapia fisica sostitutiva dell’attività filtrante del rene.

 

Sintomi dell’Epatite C

L’epatite C può anche non dare alcun sintomo. L’esame del sangue indica l’eventuale contagio subìto e la condizione di salute della persona che è stata infettata.

La maggior parte delle persone con epatite C acuta e cronica è asintomatica. Per tale motivo l’epatite C può addirittura richiedere decenni prima di dare manifestazioni clinicamente rilevanti e quindi essere diagnosticata.

I sintomi non differiscono in maniera sostanziale da quelli delle altre epatiti e includono debolezza, dolori articolari, prurito cutaneo, dolore muscolare, mal di stomaco e ittero (il presentarsi di un colorito giallastro della cute e delle sclere oculari).

L’epatite C è diagnosticata con un test del sangue. Tuttavia i comuni esami sul sangue condotti di routine non includono il test per HCV, pertanto la verifica sierologica deve essere richiesta esplicitamente dal medico curante.

Per questo motivo la maggior parte delle persone affette da epatite C asintomatica non sa di avere la malattia. Potrebbero scoprire l’infezione i donatori di sangue, in quanto nei donatori il test è eseguito obbligatoriamente.

 

Herpes Genitale

Cosa è l’Herpes Genitale

L’herpes genitale è una Malattia a Trasmissione Sessuale largamente diffusa, provocata da un virus chiamato Herpes Simplex. Una forma frequente di infezione da virus dell’herpes appare sulle labbra (herpes labiale o febbre). Una persona su sei, nell’età compresa fra i 14 e i 49 anni, è venuta a contatto con questo virus. Anche se non ci sono lesioni evidenti una persona infetta può trasmettere l’infezione al partner.

 

Come si diffonde l’Herpes Genitale

L’herpes genitale si diffonde attraverso rapporti sessuali vaginali, anali o orali.

Si manifesta con lesioni contagiose che presentano bollicine di liquido contenente il virus. L’infezione può avvenire anche per semplice contatto con la pelle del partner.

 

La prevenzione dell’Herpes Genitale

Avendo una vita sessuale attiva e partner che sono portatori del virus dell’herpes, la maniera per ridurre il rischio di infezione è usare il preservativo in modo corretto in ogni rapporto sessuale. Questo permette una buona protezione, ma non assoluta, poiché il contagio può avvenire anche attraverso aree del corpo non coperte dal preservativo.

 

Sintomi dell’Herpes Genitale

Molte persone infette dal virus dell’herpes non hanno sintomi, o presentano lievi sintomi che sono confusi con altre irritazioni della pelle. In genere la prima comparsa dell’herpes genitale si presenta con lesioni dolorose su o attorno ai genitali, il retto e la bocca, che danno luogo a formazioni di bollicine piene di liquido. La rottura delle bollicine origina delle piccole piaghe che possono tardare a guarire. Possono essere presenti anche dei sintomi simili a quelli dell’’influenza (febbre, dolori articolari diffusi, mal di testa, ingrossamento dei linfonodi (che in maniera impropria sono talvolta detti ghiandole linfatiche). Le lesioni da herpes genitale si ripetono in genere con gravità decrescente. Non esiste ad oggi possibilità di guarigione completa. E’ necessaria una visita medica per una diagnosi corretta e per la prescrizione di una terapia, che riduca l’entità delle lesioni dovute all’Herpes Genitale.

 

Infezione da Hiv (Virus dell’Immunodeficienza Umana)

Cosa è l’infezione da Hiv

L’Hiv (virus dell’immunodeficienza umana) è un virus che si distribuisce nei liquidi del corpo (in particolare sangue e sperma, non nella saliva) e attacca in modo particolare alcune cellule del sistema immunitario, dette cellule CD4 o linfociti T. Quando il virus ha distrutto molte di queste cellule, il sistema immunitario non è più in grado di affrontare le infezioni e le malattie. Si sviluppa allora una malattia molto grave detta Aids (Sindrome dell’immunodeficienza acquisita).

Attualmente non esiste il modo di guarire dall’infezione da Hiv, ma esistono delle terapie (terapie antiretrovirali o ART) che impediscono al sistema immunitario di deteriorarsi e diminuiscono la capacità della persona infetta da Hiv di trasmettere la malattia.

Le terapie antiretrovirali devono essere assunte per tutta la vita.

L’infezione da Hiv resta una infezione molto grave.

 

La Prevenzione dell’Hiv nei rapporti anali e vaginali

Ci sono alcune regole di base per prevenire l’infezione da Hiv:

  • Scegliere comportamenti sessuali a basso rischio. Le attività sessuali senza scambio di liquidi corporei (sangue, sperma), come la masturbazione reciproca, non comportano rischi di trasmissione del virus Hiv. Il bacio non trasmette l’Hiv. I rapporti anali non protetti sono più rischiosi di quelli vaginali, per la fragilità del tessuto dell’intestino retto. I rapporti anali passivi sono i più rischiosi fra i rapporti di penetrazione.
  • Usare il preservativo sempre e in modo corretto. L’uso del preservativo è il modo migliore per proteggersi dall’Hiv.
  • Ridurre il numero dei partner sessuali. Aumentando il numero dei partner aumenta il rischio di incontrare un partner che abbia una carica virale elevata e che sia portatore di altre Malattie a Trasmissione Sessuale.
  • Rivolgersi a un Centro Specialistico, immediatamente dopo un rapporto sessuale a rischio di infezione da Hiv. Nel caso di un rapporto anale o vaginale, non protetto dal preservativo o dopo rottura del preservativo, con un un partner Hiv positivo (sieropositivo), o potenzialmente sieropositivo, il Centro Specialistico per la Cura delle Malattie Infettive può somministrare una profilassi, cioè una pratica preventiva, post-esposizione all’Hiv (PEP). Si deve ricordare che questa pratica ha un carattere eccezionale e che la prevenzione dell’infezione resta legata all’uso corretto e costante del preservativo.
  • Fare il test dell’Hiv (test della sieroposività) almeno una volta all’anno e incoraggiare i partner a fare lo stesso
  • Curare le altre Malattie a Trasmissione Sessuale, perchè aumentano il rischio di infettarsi con l’Hiv, e incoraggiare i propri partner a fare lo stesso
  • Se il partner, o i partners, sono Hiv positivi incoraggiarli a seguire regolarmente una terapia anti-Hiv. Le terapie anti-Hiv riducono la quantità di virus presente nel sangue e nello sperma, fino a renderla non rilevabile con gli esami di laboratorio. Permettono alla persona sieropositiva di vivere a lungo, e bene, e riducono la possibilità che la persona sieropositiva trasmetta l’infezione da Hiv.

 

3.9.0.3. La Prevenzione dell’Hiv nei rapporti orali

Evitare che il partner eiaculi senza protezione nella vostra bocca. E’ opportuno usare sempre e correttamente il preservativo. Fra i rapporti orali, a maggior rischio è quello fra la bocca e il pene, con eiaculazione nella bocca. Il rischio è minore, ma esistente, nei rapporti fra la bocca e la vagina o l’ano. La presenza di lesioni da altre Malattie a Trasmissione Sessuale su tutti questi organi aumenta il rischio di trasmissione dell’Hiv. Se il partner Hiv positivo segue correttamente una terapia antiretrovirale, il rischio di infezione è basso.

 

L’uso dei lubrificanti

L’uso dei lubrificanti, particolarmente nella penetrazione anale, previene la rottura del preservativo, diminuisce il rischio delle infezioni, fra cui l’Hiv.

I lubrificanti devono essere dei prodotti idonei, che non provochino danneggiamento dei preservativi (ad esempio lubrificanti oleosi come creme per le mani, vaselina, Crisco) e non irritino le mucose degli organi interessati dalla penetrazione.

 

La prevenzione dell’Hiv quando si usano delle droghe

Se non riuscite a sospendere l’uso di droghe iniettabili- o anche di steroidi, ormoni, silicone e di altri filler impiegati per interventi di chirurgia estetica senza alcun controllo medico – ricordate di non condividere MAI con gli altri le siringhe, l’acqua sterilizzata che vi iniettate e i recipienti dove sciogliete le polveri da iniettare. Assumendo sostanze per via iniettabile, evitate sempre di avere contatto con il sangue degli altri che fanno la stessa pratica con voi.

Usate sempre e correttamente il preservativo. Fate il test anti-Hiv almeno una volta all’anno.

 

L’infezione genitale da Papillomavirus Umano (Hpv)

Cosa è l’Hpv

L’infezione da papillomavirus umano (Hpv) è la Malattia a Trasmissione Sessuale più comune, tanto che praticamente tutti coloro che hanno una vita sessuale attiva sono entrati in contatto con il virus Hpv. Esistono molti tipi di Hpv, che possono portare numerose malattie alcune fastidiosissime come i condilomi genitali altre gravissime come il cancro.

 

Come si diffonde l’Hpv

I rapporti vaginali, anali o orali con una persona infetta da Hpv, anche se non manifesta alcun sintomo, possono trasmettere l’infezione. I sintomi possono svilupparsi anche molto tempo dopo l’infezione e questo rende molto difficile risalire alla fonte del contagio.

 

La prevenzione dell’Hpv

Si possono prendere varie misure per ridurre le possibilità di essere infettati dall’Hpv e di subirne i danni:

  • Vaccinazione – Sono in commercio in Italia alcuni vaccini contro l’Hpv . Già all’età di 11/12 anni è possibile essere vaccinati. In ogni caso si raccomanda, sia agli uomini che alle donne, di vaccinarsi prima dei 26 anni.
  • Screening del Cancro della Cervice Uterina - Tutte le donne dai 21 ai 65 anni possono prevenire il cancro della cervice uterina facendo di routine lo screening dell’Hpv .
  • Uso corretto del preservativo – Se non avete delle relazioni sessuali con qualcuno assolutamente fedele, l’uso corretto del preservativo può ridurre il rischio di infezione da Hpv, senza annullarlo completamente perché alcune parti infette possono essere esterne a quelle coperte dal preservativo.

 

Sintomi dell’Hpv

Molte persone non sviluppano mai i sintomi dell’infezione, altri – uomini e donne – la scoprono per la comparsa di lesioni (condilomi) sui genitali e nella regione anale, o perché, alle donne, vengono riscontrate cellule anomale sulla cervice uterina. Le lesioni precancerose o già cancerose della cervice uterina sono identificate dal Pap test, un esame semplice e indolore che consente una diagnosi precoce quando ancora la malattia può essere curata facilmente. Chi ha rapporti anali non protetti può sviluppare il cancro della mucosa anale.

 

Siflide

Cosa è la Sifilide

La sifilide è una Malattia a Trasmissione Sessuale che può essere molto grave se non è curata correttamente. E’ raccomandato a chi abbia rapporti sessuali con più partner di fare periodicamente il test diagnostico per la sifilide.

 

Come si diffonde la Sifilide

La sifilide si diffonde attraverso il contatto diretto con una lesione della pelle o delle mucose, che il partner infetto può avere sul pene, nella vagina, sull’ano, nel retto, sulle labbra o in bocca. Attenzione: la sifilide può essere contratta di nuovo con un rapporto con una persona infetta, dopo che è stata curata e guarita.

 

La prevenzione della Sifilide

La riduzione del rischio di contrarre la sifilide si ottiene con

  • una relazione di coppia duratura nel tempo e strettamente monogamica (di coppia chiusa) per i due partner,
  • con l’esecuzione da parte di entrambi i partners di un test con risultato negativo
  • con l’uso corretto del preservativo ogni volta che si fa sesso. Il preservativo previene il contatto con le lesioni da sifilide. Queste possono essere presenti anche in aree non coperte dal preservativo, quindi la protezione è elevata, ma non assoluta.

 

Sintomi della Sifilide

Se la sifilide non viene curata, si presentano vari stadi della malattia:

  • sifilide primaria; si presenta con una lesione (raramente più lesioni) nel luogo dove è avvenuto il contagio. La lesione ha l’aspetto di una piccola piaghetta. Poiché non è dolorosa, e dato che può essere interna, può passare inosservata. La lesione guarisce in 3-6 settimane, anche in assenza di una terapia. Ma se non si è curata l’infezione, questa evolve in
  • sifilide secondaria; si presentano lesioni della pelle (rash cutanei), piaghe nella bocca, nella vagina e nella zona anale. Si possono avere anche sintomi come febbre, linfonodi (detti anche impropriamente ghiandole linfatiche) ingrossati, lesioni della gola, mal di testa e dolori muscolari, spossatezza. Anche questi sintomi spariscono sia con una terapia, che spontaneamente. Ma la sifilide non curata continua negli
  • stadi latenti e finali. Alla scomparsa dei sintomi della sifilide secondaria, la malattia entra in uno stadio latente. Lo stadio latente può restare tale e la sifilide può non manifestarsi più. Ma la malattia può continuare danneggiando gli organi interni. I danni che vengono prodotti nell’organismo durante questa fase non sono più curabili. Dopo un periodo molto lungo (15-30 anni) può manifestarsi la fase finale (detta anche terziaria o neuro-sifilide). Appaiono allora i danni a carico del sistema nervoso centrale, con difficoltà a coordinare i movimenti muscolari, fino alla paralisi; mancanza di sensibilità (al caldo e freddo, a stimoli dolorosi) , demenza.

 

Infezione da Trichomonas

Cosa è l’Infezione da Trichomonas

L’Infezione da Trichomonas è molto diffusa, particolarmente nelle donne, ma frequentemente le persone infette non sanno di avere il parassita che la causa.

 

Come si diffonde l’Infezione da Trichomonas

Il parassita (Trichomonas vaginalis) si localizza di preferenza, nella donna, in vulva e vagina e, sia nella donna che nell’uomo nell’uretra, l’ultimo tratto delle vie urinarie. L’infezione passa dagli organi sessuali infetti della donna all’uretra dell’uomo e viceversa. Può anche aversi il contagio nei rapporti omosessuali femminili, da vagina a vagina, ad esempio con l’uso di giocattoli sessuali. Dopo la cura, e la guarigione, è facile infettarsi di nuovo.

 

La prevenzione dell’Infezione da Trichomonas

L’uso corretto del preservativo ogni volta che si hanno rapporti vaginali permette di ridurre il rischio di contagio. Una buona pratica consiste nel parlare con il partner e informarsi se ha avuto episodi di perdite irregolari, bruciori urinando o lesioni dei genitali. In questo caso, poiché i sintomi possono apparire e sparire in modo irregolare, è bene consultare il Medico per una diagnosi.

 

Sintomi dell’Infezione da Trichomonas

Il 70% delle persone che sono infette dal Trichomonas non hanno alcun sintomo, ma possono trasmettere il parassiita. Le donne possono avere prurito, bruciore, arrossamento e lesioni dei genitali. Urinando possono avere fastidio. Possono avere perdite biancastre o verdastre dai genitali, con un odore sgradevole. I rapporti sessuali possono risultare sgraditi e fastidiosi.

Gli uomini possono avere prurito e irritazione all’interno del pene, con delle perdite. Si presenta bruciore dopo l’eiaculazione e dopo aver fatto pipì.

Senza una terapia adeguata, l’infezione può dare sintomi a periodi alterni per mesi o anni. La reinfezione da un partner infetto è molto facile. Fortunatamente lo è anche la cura.

 

Parassiti del Corpo Umano

Pidocchi del Pube o Piattole

Come si presentano i Pidocchi del Pube o Piattole

I pidocchi del pube o piattole sono parassiti del pube e delle zone pelose del corpo umano, con esclusione dei capelli.

Si presentano nelle tre forme di:

  • Uova (o Lendini); possono essere difficili da vedere, stanno attaccate ai peli e hanno l’aspetto di puntini biancastri. Trascorsi da 6 a 10 giorni dalla loro deposizione si trasformano in
  • Ninfe; dall’aspetto di piccoli pidocchi, si nutrono di sangue e diventano adulti in 2 o 3 settimane;
  • Adulti; i pidocchi sono visibili a occhio nudo, hanno l’aspetto di piccoli granchi (vedi foto sotto), vivono di sangue e lontano dal corpo umano riescono a sopravvivere al massimo due giorni


Fonte: Center for Diseases Control and Prevention – Ectoparasitic Infections

 

Come si diffondono i Pidocchi del Pube o Piattole

I pidocchi del pube o piattole si diffondono attraverso rapporti sessuali. Gli insetti adulti non sopravvivono lontano dal corpo umano e sono poco capaci di muoversi su superfici diverse dalla pelle.

 

Sintomi della infestazione da Pidocchi del Pube o Piattole

La presenza di pidocchi del pube o piattole comporta prurito del pube e delle zone pelose infestate. Le uova e gli insetti adulti sono visibili nelle zone del corpo infestate.

 

Eliminazione dei Pidocchi del Pube o Piattole

Rivolgetevi al Medico per farvi confermare la presenza pidocchi del pube o piattole e fatevi prescrivere un prodotto da applicare sulle zone infestate. Seguite strettamente le indicazioni d’uso riportate sulla confezione del prodotto acquistato. Informate i partner con cui avete avuto rapporti sessuali nelle ultime settimane affinché provvedano anche loro al trattamento insetticida.

 

Scabbia

Come si presenta la Scabbia

L’acaro della scabbia è microscopico. Ha l’aspetto che appare nella figura sotto riportata, ma non è visibile ad occhio nudo. Scava dei cunicoli nello strato più superficiale della pelle, dove vive e si riproduce.

Fonte: Center for Diseases Control and Prevention – Ectoparasitic Infections

 

Come si diffonde la Scabbia

La scabbia si diffonde mediante un contatto prolungato con la pelle della persona infetta. Questo avviene particolarmente nel corso dei rapporti sessuali. La diffusione può avvenire anche in comunità dove si vive a stretto contatto reciproco.

 

Sintomi della Scabbia

La scabbia procura prurito intenso, soprattutto nelle ore del sonno, e irritazioni della pelle. Il prurito può presentarsi su tutto il corpo o solo in zone localizzate, come polsi, gomiti, spazi fra le dita, capezzoli, pene. La prima infestazione dà sintomi dopo 4-6 settimane dal contagio. Se invece si tratta di una reinfestazione, il prurito compare già nei primi 4 giorni.

 

Eliminazione della Scabbia

Bisogna consultare il Medico che prescrive un trattamento locale con prodotti insetticidi. Esiste anche un trattamento per via orale. E’ opportuno evitare l’auto-medicazione, perché la diagnosi deve essere certa ed i prodotti scabicidi presentano delle particolarità d’uso da seguire strettamente. Gli indumenti e i tessuti che possono essere venuti in contatto con l’Acaro della Scabbia vanno semplicemente lavati in acqua calda. Poiché l’acaro non sopravvive oltre le 72 ore lontano dal corpo umano, è sufficiente evitare il contatto per questo periodo di tempo con tutto quello che viene ritenuto potenzialmente infetto.

Informate i partner con cui avete avuto rapporti sessuali nelle ultime settimane affinché facciano una visita medica per individuare l’eventuale contagio.

 

Malattie collegate alla Trasmissione per Via Sessuale

Vaginosi Batterica

Cosa è la Vaginosi Batterica

La vaginosi batterica è l’infezione vaginale più comune nelle donne dai 15 ai 44 anni. E’ un’infezione causata da batteri che modificano il normale equilibrio microbico all’interno della vagina. Non viene considerata una Malattia a Trasmissione Sessuale.

Non deve essere confusa con le infezioni da funghi del tratto genitale, di solito causate da Candida albicans, che sono molto frequenti nelle donne, ma di norma non sono acquisite per via sessuale. Al contrario, i funghi normalmente presenti sulla cute dei pazienti o nella flora intestinale crescono in modo eccessivo a causa di un gran numero di fattori predisponenti. L’alta incidenza della candidosi vaginale scaturisce dall’uso diffuso di antibiotici a largo spettro e da gran numero di donne che assumono contraccettivi orali. Altri fattori predisponenti sono la gravidanza, il flusso mestruale, il diabete mellito, la biancheria intima troppo stretta e la soppressione dell’immunità cellulo-mediata a seguito dell’uso di farmaci o dell’infezione da HIV.

 

Come si diffonde la Vaginosi Batterica

La vaginosi batterica ha cause non note, si manifesta con uno squilibrio fra batteri “buoni” e batteri “cattivi” all’interno della vagina. E’ noto che il cambiamento di partner sessuale, o un numero elevato di partners, predispongono alla vaginosi batterica, così come un uso frequente delle docce vaginali. La trasmissione può avvenire anche nei rapporti sessuali fra donne. I partner maschili delle donne che presentano vaginosi batterica non devono seguire alcun trattamento.

 

La prevenzione della Vaginosi Batterica

Dato che la diffusione della vaginosi batterica non avviene in modo noto, la prevenzione ugualmente non è nota. Si consiglia di limitare il numero di partner sessuali e di non ricorrere a docce vaginali se non necessarie. Sottoporsi a visite ginecologiche periodiche è una buona regola per prevenire questa malattia.

 

Sintomi della Vaginosi Batterica

Molte donne non presentano sintomi, pur avendo le condizioni di vaginosi batterica. Altre hanno perdite vaginali e la loro vagina può produrre cattivo odore, dolore, prurito e bruciore.

 

Infiammazioni del Retto, del Retto-Colon e dell’Intestino

Le Infiammazioni dell’Ano, del Retto e dell’Intestino devono essere riferite al Medico per una corretta diagnosi. Possono essere dovute a Malattie a Trasmissione Sessuale.

Le Infiammazioni dell’ Intestino Retto (Proctiti) si possono presentare: con dolore a livello dell’ano e all’interno del retto; con difficoltà a svuotare completamente il retto con la defecazione (tenesmo); con perdite dall’ano. Questi sintomi non vanno trascurati. Bisogna fare una visita medica per una diagnosi corretta. Durante la visita medica è necessario segnalare al medico gli eventuali rapporti anali non protetti.

Le Infiammazioni dell’Intestino (Enteriti) hanno cause diverse e si possono manifestare con diarrea e dolori addominali. Si tratta di infezioni che si trasmettono per ingestione di batteri o parassiti che si trovano nelle feci, e quindi anche nella zona genitale e anale. Questi sintomi possono essere quelli di alcune Malattie a Trasmissione Sessuale e non vanno trascurati, in particolare nelle persone Hiv positive. Bisogna fare una visita medica per una diagnosi corretta. Durante la visita medica è necessario segnalare al medico gli eventuali rapporti anali non protetti.

 

Malattia Infiammatoria Pelvica

La Malattia Infiammatoria Pelvica è un’infezione degli organi genitali femminili ed è perlopiù causata da agenti infettivi sessualmente trasmessi

Può non comportare sintomi o manifestarsi con dolore nel basso addome, febbre, perdite maleodoranti dalla vagina, dolore durante la penetrazione, bruciore facendo pipì, perdite di sangue nel periodo fra i cicli mestruali.

Questi sintomi possono essere quelli di alcune Malattie a Trasmissione Sessuale, non vanno trascurati. Bisogna fare una visita medica per una diagnosi corretta.

La Malattia Infiammatoria Pelvica si può prevenire con l’uso corretto e costante del preservativo durante tutti i rapporti sessuali.

 

Gravidanza e Malattie a Trasmissione Sessuale

Una donna in gravidanza può contagiarsi con una Malattia a Trasmissione Sessuale come una donna che non sia incinta. La gravidanza non fornisce nessuna protezione particolare contro le Malattie a Trasmissione Sessuale, né alla donna né al bambino. Dato che molte Malattie a Trasmissione Sessuale non presentano sintomi, una donna in gravidanza deve fare gli esami che le individuano, compreso il test dell’Hiv. Anche i partner devono sottoporsi agli stessi esami e, eventualmente, curarsi molto scrupolosamente.

Le Malattie a Trasmissione Sessuale possono rendere la gravidanza difficile e procurare gravi danni alla salute della mamma e del bambino. Questi danni possono apparire nel bambino già alla nascita oppure anche anni dopo. Molti di questi danni possono essere prevenuti con cure adeguate durante la gravidanza.

Il rischio di contrarre malattie durante la gravidanza si può prevenire con l’uso corretto e costante del preservativo durante tutti i rapporti sessuali.

 

Preservativo, metodo contraccettivo sicuro

Il profilattico, o preservativo, metodo contraccettivo tra i più validi, va utilizzato fin dall’inizio del rapporto sessuale e infilato sempre sul pene in erezione prima della penetrazione.

É opportuno utilizzarlo durante i rapporti orali, poiché anche in questi casi si rischia di contrarre malattie sessualmente trasmissibili.

I preservativi sono precauzioni sessuali e vanno conservati in luoghi freschi e asciutti e non bisogna esporli direttamente ai raggi solari. Il portafoglio non è il posto ideale in cui conservarli e per chi ha appena preso la patente nemmeno il portaoggetti, un pratico porta-preservativo rappresenta una soluzione!

Controllate sempre che il preservativo sia in buone condizioni. Anche dopo un’attenta cura, potrebbe succedere, però, che si rompa mentre fate sesso o ve ne accorgiate solo alla fine.

Come comportarsi? In primo luogo, mantenete la calma, senza farvi prendere dal panico. Poi occorre recarsi subito dal proprio medico, esporre la situazione, calcolare insieme la probabilità di una gravidanza e fare delle analisi specifiche. Qualora, invece, aveste paura di contagi, non abbiate timore di parlarne e vi verranno prescritti dei test diagnostici.

Questo vale sia per gli uomini che per le donne!

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